venerdì 5 febbraio 2010
L' EVANGELO AGLI ESCLUSI
L' EVANGELO AGLI ESCLUSI
C'è una categoria che secondo me è poco raggiunta o avvicinata dall'evangelo di grazia in Cristo Gesù che è quella dei senza fissa dimora(in gergo chiamati anche barboni,accattoni,homelles o clochard)di cui nelle nostre maggiori città vi è un aumentata presenza nei luoghi marginali (come le stazioni per esempio).Avendo negli ultimi tempi conosciuto personalmente alcuni di loro a Faenza e a Bologna ho potuto costatare che fra loro molti sono persone di un elevata cultura che si sono trovate in condizioni e situazioni particolari di disagio e crisi (come sapranno chi mi conosce avvenimenti così traumatici sono avvenuti negli anni passati anche nella mia vita sia dal punto di vista finanziario,che finanziario,che sanitario;ma li ho potuto superare ed affrontare al meglio e in modo proficuo con la fede in Cristo Gesù che vent'anni fa è diventato il mio Signore e Salvatore che mi ha supportato e guidato con lo Spirito Santo,colui che mi ha permesso di vincere le insidie del mondo in cui tuttora viviamo senza farne parte)che li hanno fatto per la maggior parte scegliere di scappare dal cosidetto mondo civile per rifugiarsi nella presunta libertà della vita di strada (perchè non credo si è veramente liberi quando nelle stagioni più fredde si è sempre alla ricerca di rifugi precari e poco accoglienti o si è vittime come vediamo nelle notizie degli ultimi tempi di ogni tipo di violenza anche sessuale,di soppraffazioni ed adirittura alcuni sono stati arsi,bruciati perchè come è successo a Rimini considerati dai loro carnefici,annoiati cultori della notte come spazzatura da eliminare). Quante volte noi testimoni dell' evangelo abbiamo condiviso la nostra fede con loro? Quante volte invece li abbiamo evitati e abbiamo cambiato strada come i religiosi della parabola del buon samaritano (Luca 10:20-22)? (nel nostro ego molte volte volte non vogliamo avvicinarci a loro perchè li vediamo sporchi,brutti,fastidiosi o puzzolenti;così non piacendoci nel non essere conformi ai canoni mondani da noi assimilati nella via larga vogliamo evitare che ci disturbino il cammino).Riflettiamoci,perchè è troppo facile andare da chi ci piace,o da chi ci da più visibilità mediatica;se siamo servitori di Cristo dobbiamo imitare la sua disponibilità verso gli ultimi,gli emarginati,i disprezzati che Lui privilegiava rispetto ai potenti e agli ipocriti benpensanti del tempo della sua incarnazione. Non vergogniamoci di essere visti dialogare con loro,perchè altrimenti è inutile fare illuminati e potenti discorsi dai pulpiti delle nostre comunità,che in ciò sono fini a se stessi divenendo una maschera che nasconde una realtà diversa di persone con un limitato rapporto personale con l'Eterno; perchè in ciò non testimoniamo e pratichiamo pietà ed amore per i perduti,cui nascondiamo l'opportunità della vita eterna che noi godiamo nella misericordia e grazia divina manifestata dal suo verbo ;tutto ciò che qualcuno ci ha fatto conoscere e senza la quale anche noi miseri peccatori saremmo stati condannati per l'eternità non avendo in noi la sufficiente capacità e sapienza per riconoscere il nostro stato e trovare la Via,la Verità e la Vita in Gesù. Forse diciamo che già facciamo loro senza coinvolgimenti diretti la carità o che partecipiamo ad iniziative benefiche verso i più poveri,ma questo non basta perchè per noi figli del Re è insufficiente coprire i bisogni materiali terreni provvisori dei senza tetto senza ricordarci di fargli conoscere quelli essenziali celesti che sono eterni,non dobbiamo delegare l'opera verso loro solo all'"Esercito della Salvezza" ma dobbiamo divenire strumenti efficaci a rendere Accessibbile la Parola di Vita a tutti i perduti non solo ai disabili,ai minorati fisici e psichici ma anche a tutti i diseredati dimenticati ed evitati da tutti;per rafforzare ciò e stimolarci ecco alcuni brani biblici:
Proverbi 28:27
Per chi dà al povero non c'è indigenza,
ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni.
Proverbi 31:8-9
8 Apri la bocca in favore del muto,
in difesa di tutti gli sventurati.
9 Apri la bocca e giudica con equità
e rendi giustizia all'infelice e al povero.
Matteo 11:5
I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella,
Luca 16:19-31
19 C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. 20 Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, 21 bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23 Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. 24 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. 25 Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. 26 Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. 27 E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. 29 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. 30 E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. 31 Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».
Galati 2:10-13
10 Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.
11 Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12 Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13 E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
Giacomo 2:1-13
1 Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria. 2 Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. 3 Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: «Tu siediti qui comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti in piedi lì», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», 4 non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?
5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? 6 Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali? 7 Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? 8 Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene; 9 ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori. 10 Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto; 11 infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere.
Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge. 12 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché 13 il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.
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Dopo queste manifestazioni di verità scritturali concludendo vorrei che riflettessimo (io per primo che mi limito a pochi momenti con loro in stazione in attesa del treno)se neghiamo tuttora o abbiamo ostacolato in passato l'opportunità di accesso all'evangelo alla gente di strada con i nostri pregiudizi e le conseguenti omissioni(frutto della mancanza di un vero e proficuo amore cristiano);se è così la prossima volta fermiamoci a parlare con loro di Cristo e seminare ciò che Lui ci ha comandato al fine di portare Frutti alla sua Gloria.
Fraterni saluti da Barnabè Roberto
P.S: nella foto il mensile dei senza fissa dimora di Bologna
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